Il Gpl rappresenta ad oggi la fonte energetica che può realmente contribuire alla rinascita del paese, in visione di un sistema rinnovato e dal volto “green”, sia in termini economici che di impatto ambientale.
I numeri del Gpl in Italia
I dati forniti dall’ultima analisi effettuata da Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica simbolo dell’intera filiera dello stoccaggio e della distribuzione dei gas liquefatti, relativi al periodo 2017-2018 delineano uno scenario positivo e ben definito anche in ottica futura.
I numeri fanno riferimento a una produzione di Gpl pari a 1,8 miliardi di tonnellate per il 2017, accompagnati da 2,4 miliardi di tonnellate di importazioni e 306mila di esportazioni, per un fabbisogno registrato pari a 3,4 milioni di tonnellate.
I consumi ammontano invece a 1,2 milioni di tonnellate, solo prendendo in considerazione i primi mesi del 2018, scorporati per uso combustione e uso autotrazione.
Più “greencar” nei garage degli italiani
Segnali positivi di rinascita si registrano nel mondo dell’automobile, con un aumento del 27%, rispetto al 2016, di immatricolazioni di auto a Gpl, dal carattere sempre più ecologico e conveniente.
Un ulteriore +0,9% si evidenzia sulla base delle auto immatricolate nel 2016, che passano dal 5,6% al 6,5%, accompagnato dal 31,9% delle auto a benzina e un 56,4% del diesel. Anche l’ibrido al 3,4% si dimostra in crescita, mentre il metano e l’elettrico, con 1,7% e lo 0,1%, devono ancora trovare giustificazione di investimento.
Cosa pensano gli italiani del GPL e come lo utilizzano?
Questa è stata la domanda portata avanti da un’indagine effettuata dall’Unione Nazionale dei Consumatori, con il fine di evidenziare come gli italiani identificano la fonte energetica.
Desta particolare interesse il risultato emerso, l’83% delle risposte ha infatti assoggettato il Gpl al carburante per auto e nel 63% dei casi come energia per alimentare la casa.
Sono dunque molteplici i benefici del Gpl, che oltre a ridurre le emissioni ed essere un ottimo alleato dell’ambiente, evidenzia margini di miglioramento anche per tutto il sistema economico nazionale, per un mercato che può e deve ancora dire la sua.